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Incontro con la scrittrice Diamela Eltit. 14 settembre 2022, 18h00, presso IILA


Diamela Eltit è considerata una delle voci più significative del panorama latinoamericano contemporaneo. In occasione del suo tour italiano l’autrice fa tappa a Roma il 14 settembre alle ore 18:00 all’IILA – Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana.
Saluti del Segretario Culturale Jaime Nualart. Con Diamela Eltit dialogheranno Vittorio Giacopini e Laura Scarabelli, traduttrice di Manodopera e curatrice di Errante, erratica, che proprio per Manodopera ha vinto nel 2021 il Premio IILA-Letteratura per la miglior traduzione ed è stata premiata da Mario Vargas Llosa nell’ambito della fiera Più Libri più liberi di Roma.

La forza della sua proposta letteraria, la coerenza del suo universo narrativo e performativo, la prosa densa, esplorativa e sperimentale e l’attenzione alle tematiche sociali, politiche e identitarie del suo paese – in particolare il regime dittatoriale e le conseguenze del capitalismo – rendono la produzione narrativa e saggistica di Diamela Eltit un riferimento fondamentale per riflettere sul mondo contemporaneo.

È stata insignita di numerosi premi, tra i quali il Premio Nazionale di Letteratura 2018, il Premio Internazionale Carlos Fuentes 2020 e il Premio FL di Letteratura in Lingue Romanze 2021.

Tre delle sue opere, Lumpérica (1983), El cuarto mundo (1988) e Los vigilantes (1994) sono state inserite dall’autorevole rivista «Semana» nella lista dei 100 migliori romanzi in lingua spagnola degli ultimi 25 anni.  I suoi lavori sono tradotti in molti Paesi e in particolare in Italia: Imposta alla carne (Atmosfphere, 2013), Manodopera (Polidoro Editore, 2020), Mai e poi mai il fuoco (Gran via, 2021), inserito da «El País» tra i cinquanta libri in lingua spagnola più importanti degli anni Duemila ed Errante, erratica. Pensare il limite tra letteratura, arte e politica (Mimesis 2022).

Manodopera (Polidoro Editore, 2020)

In questo romanzo Diamela Eltit, con una prosa sperimentale ed esplorativa, portatrice di un’urgenza testimoniale, racconta il proletariato e gli aspetti più estremi del capitalismo, ponendo l’accento su temi del nostro tempo: sfruttamento, oppressione, molestie. I protagonisti sono dipendenti di un supermercato completamente assorbiti dal lavoro, in un ciclo ininterrotto di produzione-organizzazione-vendita della merce. Come in un reality, vivono nella stessa casa e lavorano nello stesso supermercato, un microcosmo che porta sofferenze e rancori, fino alla perdita della memoria e dell’ideologia. La narrazione inizia con un monologo per poi diventare collettiva e il lettore non sarà altro che spettatore di una quotidianità fatta di alienazione e sottomissione.

Mai e poi mai il fuoco (gran vía edizioni, 2021)

Tra i 50 libri in lingua spagnola più importanti degli anni Duemila, Mai e poi mai il fuoco, titolo tratto da un enigmatico verso del poeta peruviano César Vallejo, è la storia di una passione (di un fuoco, appunto) nata sotto il segno del fallimento. All’inizio del nuovo millennio, nello spazio ridotto di una stanza, una coppia di ex militanti ripercorre il proprio passato e gli ideali rivoluzionari che ha condiviso, mentre entrambi assistono all’inesorabile declino dei loro corpi. Circondati da spettri del passato, i due combattono tra loro per imporre un discorso politico alla comune, fallimentare esperienza rivoluzionaria. Dispiegando strategie narrative audaci e sorprendenti, intrecciando riflessioni sul potere e i suoi effetti sul corpo, l’identità e le relazioni, a una continua e rigorosa sperimentazione formale, in Mai e poi mai il fuoco Diamela Eltit dà luogo a una potente metafora del fallimento collettivo dell’utopia rivoluzionaria che ha accompagnato un’intera generazione di giovani latinoamericani.

Errante, erratica. Pensare il limite tra letteratura, arte e politica (Mimesis Edizioni, 2022)

Diamel Eltit in una vibrante riflessione che tocca alcuni dei temi cardine che hanno attraversato la sua opera. Strutturato in quattro sezioni che si articolano sullo sfondo della storia cilena dilaniata dal neoliberalismo, Errante erratica ci accompagna tra gli spettri della dittatura e tra le contraddizioni del mondo globalizzato, ci introduce all’arte e alla scrittura come spazio di testimonianza e resistenza, disegna un ritratto del corpo nei suoi vincoli con la politica. Una visione acuta e penetrante, capace di scardinare le multiformi rappresentazioni del potere e i suoi paradossi.

Galleria fotografica

Il tour è organizzato da:

Ambasciata Cilena in Italia, Gran vía edizioni, Mimesis edizioni e Polidoro editore

In collaborazione con:

Festivaletteratura Mantova, Università degli Studi di Milano, Libreria del Convegno, Libreria Elsa Creativa, IILA – Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana