Inaugurazione nuova sede dell’IILA – 2 marzo 2011
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I Presidenti Giorgio Napolitano e Sebastián Piñera alla nuova sede dell’IILA
UN’INAUGURAZIONE NEL SEGNO DEL RILANCIO
Il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ed il Presidente della Repubblica del Cile, Sebastián Piñera – alla presenza dei Delegati dei Paesi membri dell’organismo internazionale presieduto dall’Ambasciatore del Messico, Jorge Chen Charpentier, del Sottosegretario agli Affari Esteri Enzo Scotti e dei parlamentari italiani eletti nel continente latinoamericano – accolti dal Segretario Genarale, Ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, hanno ieri inaugurato la nuova sede dell’IILA in via Giovanni Paisiello, 24 a Roma.
La cerimonia è avvenuta al termine di una lunga ed intensa giornata di incontri tra il Presidente della Repubblica cilena e le massime istituzioni italiane nel corso dei quali si è tenuto più volte a ricordare l’importante contributo che, attraverso la propria azione, l’Istituto Italo-Latinoamericano offre al rafforzamento della collaborazione tra l’Italia e l’America latina in ambito economico, sociale, scientifico, tecnologico e culturale.
Nel corso della cerimonia, alla quale hanno partecipato numerose personalità diplomatiche e politiche, il Presidente Piñera ha sottolineato la vicinanza storica e culturale tra America latina e Italia. ”Metà della popolazione sudamericana e’ di origine italiana e, anche con l’indipendenza dell’Italia abbiamo qualcosa in comune, un protagonista come Giuseppe Garibaldi”, ha spiegato Piñera aggiungendo che ”dopo un secolo in cui abbiamo costruito muri ora, nel ventunesimo secolo, costruiamo ponti”. E ”il Sud America non ha più scuse per non fare un salto avanti nella direzione dello sviluppo di un continente che deve essere più’ egualitario” attraverso ”il consolidamento dei sistemi democratici”.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal canto suo ha tenuto a ricordare che ”L’Europa non deve avere paura del mondo che cambia anche se, come i fatti dimostrano, il baricentro delle relazioni economiche e politico-internazionali si e’ spostato più lontano ”.Non dobbiamo temere – ha scandito il Capo dello Stato – un compito arduo come quello di ricostruire e riaffermare il ruolo dell’Europa in un mondo così profondamente cambiato. Oggi c’è qualcosa di diverso in campo: nuovi attori e protagonisti non possiamo dunque, in nome degli ideali che guidano l’Europa, che guardare con straordinaria soddisfazione all’avanzata di popoli e Paesi che in passato non hanno avuto il posto che spettava loro. Può darsi – ha aggiunto – che abbiamo coltivato qualche illusione di chi annunciava la fine della storia e la fine dei conflitti: ne’ la storia ne’ i conflitti sono finiti. Ma ci sono tutte le luci e le complessità del processo di globalizzazione: guai a non coglierne le opportunità”.