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Il programma EL PAcCTO ha partecipato al Simposio Internazionale “Idee dirompenti contro il crimine organizzato” promosso dalla Fiscalía General della Colombia.


L’IILA, attraverso il Programma EL PAcCTO ha partecipato al Tavolo Tecnico dedicato al Sistema Penitenziario all’interno dell’evento “Idee dirompenti contro il crimine organizzato” promosso dalla Fiscalía General della Colombia.

Diversi esperti internazionali hanno partecipato al webinar, tra cui Lorenzo Tordelli, nella sua veste di coordinatore-gestore del componente dei sistemi penitenziari del programma dell’Unione Europea EL PAcCTO.

Dopo il benvenuto della coordinatrice di Idee Dirompenti, Daniela Andrea Suárez Naranjo, della Fiscalía General della Colombia, è intervenuta la Dott.ssa Karin Dotter-Schiller del Ministero Federale della Giustizia dell’Austria che ha parlato su “Il sistema penitenziario austriaco: politiche penitenziarie per migliorare la reintegrazione sociale”. Il Dottor Jaime Vera, professore del Dipartimento di Diritto Penale e Procedura Penale della Scuola di Diritto della Pontificia Universidad Católica di Valparaiso, durante il suo intervento ha fatto riferimento al regolamento penitenziario nell’esperienza cilena.

Lorenzo Tordelli, durante la sua partecipazione, ha fatto un’analisi dell’esperienza europea e italiana in termini di cooperazione internazionale nella lotta contro l’infiltrazione della criminalità transnazionale nei sistemi penitenziari.

In primo luogo, ha definito gli strumenti indispensabili per combattere efficacemente il crimine transnazionale organizzato:

  • dare al sistema penitenziario l’importanza che merita come anello fondamentale della catena penale;
  • la Cooperazione Internazionale;
  • promuovere la collaborazione concreta tra gli attori della catena penale e principalmente tra la Procura, la polizia e l’amministrazione penitenziaria;

Poi, quando ha approfondito la sua presentazione, la sua analisi si è concentrata sui seguenti aspetti:

  • Sulla base dell’esperienza di EL PAcCTO sia in Europa che in America Latina, si può affermare che l’organizzazione criminale rimane attiva nelle carceri per le seguenti ragioni: per garantire privilegi ai capi, per reclutare affiliati, per intimidire altri detenuti, per mantenere i collegamenti con l’esterno dell’organizzazione e per dimostrare che la detenzione dei capi non impedisce, ma può rafforzare le dinamiche operative dell’organizzazione. Il potere della mafia si manifesta quindi anche quando i suoi membri sono in prigione.

Alla luce di queste considerazioni, è stato possibile riconoscere che i primi successi e meriti del programma EL PAcCTO sono stati quelli di includere il sistema penitenziario come un attore importante della catena della giustizia penale nelle principali aree di coordinamento per combattere il CTO.

  • Un altro aspetto che non può essere ignorato e al quale si è dedicato il coordinatore-gestore del componente penitenziario durante la sua presentazione è la necessità di cooperazione tra i sistemi penitenziari.

L’esperienza europea dimostra che spesso è attraverso azioni investigative e di intelligence condotte all’interno delle carceri che si possono ottenere informazioni e prove per smantellare le reti criminali, soprattutto quelle internazionali.

È quindi necessario coordinare le indagini.  Il modello che EL PAcCTO propone è quello del coordinamento delle indagini e delle attività dell’intera filiera criminale nella lotta al crimine organizzato, fortemente promosso da Giovanni Falcone e che prevede il coinvolgimento delle forze di polizia, della procura (che in Italia ha anche il potere di indagare) e del sistema penitenziario.

La necessità di un coordinamento interistituzionale e internazionale risponde a una domanda di prevenzione strategica e di repressione di un CTO sempre più pericoloso. Risponde alla crescita esponenziale del potere di azione e di offesa del crimine organizzato, capace di acquisire, accumulare e utilizzare una quantità crescente di risorse finanziarie.

Nel caso specifico dei gruppi criminali che si infiltrano e si rafforzano all’interno dei sistemi penitenziari, è necessario condividere dati, informazioni, strumenti di intelligence penitenziaria, così come strumenti normativi specifici che permettano interventi nei centri penitenziari, e modalità di organizzazione e gestione specifica dei membri dei gruppi criminali nelle prigioni.

Per questo EL PAcCTO ha promosso la Rete di Cooperazione Penitenziaria del Mercosur e dei paesi associati, REDCOPEN, come strumento fondamentale per il coordinamento regionale delle strategie di lotta al CTO e, in pratica, il coordinamento del flusso di informazioni attraverso lo scambio di dati, l’uso di piattaforme, l’inserimento di registrazioni nel database, per contribuire alla velocità e completezza delle indagini.

Durante questi 3 anni del programma EL PAcCTO, è emersa anche la necessità di formare una Rete di Accademie Penitenziarie Biregionale – America Latina/Europa. È essenziale valorizzare le conoscenze che ogni paese ha prodotto e metterle in una RETE. È prioritario fornire ai funzionari penitenziari le competenze necessarie per affrontare un CTO sempre più potente, preparato e interconnesso ed è nell’interesse della regione europea condividere esperienze, buone pratiche e lezioni apprese, in modo che possano agire in modo professionale di fronte alle sfide poste dal CTO e per le quali è stata creata la Rete di Accademie Penitenziarie che coinvolge Italia, Francia, Portogallo, Spagna e 12 paesi dell’America Latina.

Infine, dando al sistema penitenziario l’importanza che merita, promuovendo il coordinamento interistituzionale e internazionale, EL PAcCTO continua a sostenere la collaborazione tra l’UE e AL per una lotta efficace contro il CTO. Iniziative come quella promossa dalla Fiscalìa colombiana, specificamente in materia penitenziaria, ci incoraggiano a seguire questa strada con ancora più determinazione.