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Evento 2019 del programma della Unione Europea “Bridging the Gap”: una discussione sulle sfide delle donne con disabilità nei paesi del mondo a basso e medio reddito. 14 novembre 2019


Lo scorso 14 novembre si è realizzato a Roma, presso la rappresentanza della Commissione Europea in Italia, l’evento annuale del Programma dell’Unione Europea “Bridging the Gap”. Il tema della conferenza è stato “Donne e ragazze con disabilità: leader nazionali e globali per lo sviluppo inclusivo”, nel quadro dell’adempimento della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).

Quando parliamo di genere e disabilità, ci riferiamo a un binomio che viene spesso ignorato o non sufficientemente analizzato, a partire da un fenomeno di promozione degli approcci di genere e disabilità che deriva dall’analisi di uno solo dei due fattori di discriminazione – e da una conseguente situazione di doppia negligenza, rilevata sia nei movimenti che sostengono la lotta per i diritti delle persone con disabilità, sia nei movimenti femministi. Esplorare questo binomio è oggi di particolare interesse strategico, per impedire che l’adozione di una prospettiva unidirezionale impedisca lo sviluppo di politiche adeguate che diano una risposta efficace alle disuguaglianze subite dalle donne con disabilità.

La conferenza è stata inaugurata da diverse autorità, tra cui il direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Luca Maestripieri, il Direttore dell’Area di Pubblica amministrazione e Affari Sociali della FIIAPP, Germán García da Rosa, e il presidente della Rete Italiana Disabilità e Sviluppo, Giampiero Griffo. Successivamente, i discorsi di due leader globali del movimento per l’inclusione e l’emancipazione delle donne in una situazione di disabilità: Ana Peláez, la prima donna in una situazione di disabilità a divenire membro della CEDAW, e Ana Lucía Arellano, Presidente della International Disability Alliance (IDA). Infine, sono stati realizzati due gruppi tematici, il primo incentrato sulle esperienze globali e locali di donne con disabilità come agenti di cambiamento, e il secondo sul rafforzamento delle esperienze di inclusione di queste donne. I relatori, provenienti da background diversi – agenzie di sviluppo, organizzazioni di persone con disabilità e organizzazioni internazionali -, hanno condiviso conoscenze e pratiche di successo nel rimuovere gli ostacoli all’emancipazione di donne e ragazze con disabilità, stimolando il dibattito con il pubblico e suscitando il loro interesse verso i vari argomenti trattati.

Al primo Panel ha partecipato Francesca Capparucci, dell’IILA, la quale ha condiviso con il pubblico l’esperienza del Programma EUROsociAL + sull’argomento. In particolare, ha concentrato la sua attenzione sulle azioni a sostegno delle politiche pubbliche dei paesi della regione latinoamericana che promuovono l’inclusione educativa e lavorativa delle persone con disabilità (menzionando i casi di Brasile e Uruguay), concentrandosi su queste due dimensioni perché riflettono in modo speciale e significativo la posizione svantaggiata delle donne con disabilità rispetto all’intera popolazione con disabilità. Ha inoltre condiviso informazioni su un’iniziativa regionale appena intrapresa, collegata al meccanismo di follow-up della Convenzione di Belém do Pará (MESECVI). Questa iniziativa affronta direttamente il binomio disabilità e genere, puntando ad analizzare le barriere di accessibilità sofferte dalle donne con disabilità vittime e sopravvissute alla violenza.