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Cortos de mujeres | 30 Ottobre| IILA


Martedì 30 ottobre, presso la Sala Fanfani dell’IILA, per il ciclo “Documentales de Mujeres”, il ciclo di documentari su donne e di registe donne che ormai dall’inizio dell’anno è diventato un appuntamento ricorrente dell’agenda culturale, sono stati proiettati in collaborazione con le Ambasciate in Italia di Uruguay e Guatemala, quattro documentari; Ya pasó todo di B. Baptista e S. Ventura, Kat Waj di T. Jiménez, Los ojos de la abuela e Camino di V. Sacalxot.

Belén Baptista e Santiago Ventura con Ya pasó todo (Uruguay, 2008, 21 min) raccontano la storia di Camilla e Fabiana, due giovani donne provenienti da realtà differenti che non si conoscono ma sono accomunate dallo stesso problema da affrontare. Le due vicende si incrociano attraverso la musica e le immagini nel contesto di una società ipocrita. Il corto è stato prodotto da la Escuela de Cine Dodecá ed è stato selezionato in diversi festival internazionali proprio per la tematica di genere affrontata.

Kat Waj (Guatemala, 2017, 18 min), che nella lingua k’iché significa “ti amo”, ha come protagonista la dodicenne Ixmucané, che nonostante la sua giovane età è attratta dalla vita e dalla lettura. La vita di Ixmucané cambia inaspettatamente quando uno dei genitori prenderà una decisione sulla vita della figlia. Il cortometraggio diretto da Teresa Jiménez è stato selezionato in numerosi festival internazionali, viaggiando per America Latina, Stati Uniti, Canada e Spagna.

In Los ojos de la abuela (Guatemala, 2014, 8 min), la regista Veronica Sacalxot ci racconta un sogno che si trasforma in incubo e che riconduce la protagonista al ricordo di un amore del passato. Un’evocazione che riapre le ferite nel cuore di una donna, le ferite di un popolo che sembrano essere indimenticabili per il paese.

L’ultimo corto presentato è Camino (Guatemala, 2014, 11 min) della stessa V. Sacalxot. Catalina, una giovane donna sposata, vive in una comunità rurale e deve costantemente affrontare il maltrattamento che subisce dal marito e dalla suocera; stanca di vivere in questa realtà asfissiante, prende una decisione che sembra poterle cambiare la vita.
I tre cortometraggi guatemaltechi sono prodotti dal collettivo Lemow (che significa “specchio” nella lingua kaqchikel) che nasce nel 2013 sotto il coordinamento della cineasta V. Sacalxot Chojolan. Lemow ha come obiettivo la creazione e la promozione di progetti artistici e laboratori orientati alla ricerca dell’uguaglianza di genere nonché alla denuncia delle violazioni dei diritti umani. Attraverso l’utilizzo di vari linguaggi, il collettivo apre spazi di dialogo e riflessione su temi di interesse sociale. I tre cortometraggi proposti sono realizzati con pochissimi fondi, ma sono ricchi di contenuti che vogliono far risvegliare la coscienza collettiva.

L’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne è l’Obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. La tematica principale della Segreteria Culturale IILA per il 2018 è la produzione culturale latinoamericana con contenuti di genere, con particolare attenzione all’uguaglianza e la lotta contro la violenza su donne e bambine.