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Babel tv / Italia e America Latina, raccontarci sui libri /in onda 31 dicembre 2011


Babel TV

Dic / 31 2011

Le culture possono comprendersi attraverso la letteratura. Il racconto delle storie di vita dei popoli è una potente arma di comunicazione. Lo scrittore uruguaiano Milton Fernandez, afferma che “la comunicazione è possibile solo quando esiste la vera volontà di conoscere l’altro. In questo senso i libri sono un elemento molto importante”.
Milton vive in Italia da “quasi la metà della sua vita” e, nonostante la grande distanza che lo separa dall’Uruguay, mantiene ancora un rapporto intenso con la lingua spagnola: “da molti anni scrivo in italiano perché ho capito che cominciavo a pensare e a sognare in questa lingua, ma lo spagnolo resta la mia lingua madre, anche se a volte mi manca la freschezza dell’uso quotidiano delle parole”.
La storia insegna che la cultura italiana ha sempre influenzato l’America Latina. Numerosi artisti e scrittori immigrati nel continente hanno lasciato le proprie tracce attraverso una nuova generazione di scrittori. Ne sono la prova Angeles Mastretta (Messico), Mario Benedetti (Uruguay), Gioconda Belli (Nicaragua) e Fernando Buttazzoni (Uruguay). “L’America Latina è il racconto di una terra in cui confluiscono tutte le nazioni del mondo e dove insieme abbiamo costruito le storie che raccontano i nostri scrittori”, spiega Fernandez.
“Di solito si dice che l’America Latina ha due genitori: l’Italia e la Spagna. Per questo rappresenta una piattaforma importante per il resto dell’Europa. L’Istituto Italo-Latino Americano, ha come scopo la promozione di questi autori” a parlare è Giorgio Malfatti di Monte Tretto, Segretario generale dell’Istituto.
I libri riescono ad avvicinare i popoli, per questo è importante fomentare sin da piccoli l’abitudine alla lettura. Claudia Souza viene dal Brasile ed è una scrittrice per l’infanzia. “Quello che la letteratura può fare è rinforzare qualcosa che esiste. I bambini non hanno pregiudizi, loro sanno comunicare meglio di noi”.
Ma come si fa a raccontare la stessa storia a un bambino italiano, brasiliano o cinese? “Loro sono diversi. Gli italiani hanno uno sviluppo verbale forte ma sono più fermi fisicamente, mentre quelli brasiliani sono molto attivi ma non hanno la stessa capacità retorica. Quelli orientali invece sono bambini che hanno una maggiore capacità di concentrazione. Noi, scrittori, dobbiamo tener presente queste diversità ma se la storia è accattivante tutti i bambini del mondo la leggono con entusiasmo”.
Seguite su Babel il servizio su “Tierra de Libros” in onda sabato 31 dicembre.