Addio ad Alvaro Mutis una delle grandi voci della letteratura latinoamericana. 22 settembre 2013
All’età di 90 anni si è spenta una delle voci più importanti della letteratura latinoamericana di sempre, Alvaro Mutis. Un grande poeta, un grande scrittore e un indimenticabile personaggio di traboccante simpatia e umanità, estroverso, geniale e dall’umorismo inesauribile.
La scrittura di Mutis è pervasa da una poesia misteriosa e magica, fantastica e piena di richiami proustiani, che – paradossalmente – semplificano l’esistenza, la liberano dal giudizio e dall’angoscia del contingente che attanaglia l’uomo moderno, portando il lettore al centro delle cose e della vita. Dove le cose e la vita, essendo eterne, sembrano magiche.
Colombiano e intimo amico di Gabriel García Máquez, che fu sempre il primo lettore delle sue bozze, Mutis – nato a Bogotà il 25 agosto del 1923 – scelse di vivere in Mexico per oltre 50 anni. Figlio di un diplomatico colombiano, aveva trascorso l’infanzia tra Bruxelles e una fattoria di famiglia nel dipartimento di Tolima, in Colombia, luogo delle sue vacanze: il contrasto tra le due diverse culture – quella europea e quella latina – in cui era cresciuto, ha senz’altro caratterizzato la sua visione del mondo, ma mai quanto lo hanno fatto i suoi innumerevoli viaggi, sempre per mare, in Bolivia e in ogni altra parte dell’America latina e del mondo. La mobilità fluida del suo sguardo ha reso la sua già fervida immaginazione lo strumento attraverso il quale imprimere alle sue opere un carattere unico, sintesi notevole tra epica, magia e realismo.
Vincitore di moltissimi premi e insignito di importanti onorificenze, come il Premio Nazionale di Letteratura in Colombia, il Premio Javier Villaurrutia in Messico, il Premio francese Medicis al miglior libro straniero, il Premio Internazionale Nonino, il Premio Príncipe de Asturias de las Letras, il Premio Reina Sofia e il Premio Cervantes in Spagna, il Premio Grinzane Cavour, il Premio Internazionale di Trieste di Poesia; a noi piace ricordarlo quando, nel 1992, fu vincitore del Premio IILA di letteratura, conferito dall’Istituto Italo latino Americano. Con nostalgia, certo, ma anche con riconoscenza per aver contribuito, da par suo, a far grande quella parte di mondo, l’America latina, a cui noi ogni giorno dedichiamo il nostro lavoro.