40° anniversario della fondazione dell’IILA – 11 dicembre 2006
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La ricorrenza del 40º anniversario della fondazione dell’IILA invita a ripercorrere in grande sintesi l’opera svolta, ma anche a guardare al futuro dell’Organizzazione.
La tela di fondo che portò alla creazione dell’IstitutoItalo-Latino Americano rimane vitale e piena di significato. I ventuno Paesi che dettero vita all’IILA vollero creare uno strumento di collaborazione e di conoscenza imperniato sui vincoli profondi della storia, della cultura, delle umane interrelazioni che da secoli uniscono America Latina e Italia. Essi presero, con visione originale e proiettata verso il futuro, la decisione di far nascere un’organizzazione interregionale di collaborazione proprio negli anni di più dinamica costruzione delle istituzioni europee. Fu un gesto di apertura e di dialogo; l’espressione della volontà di creare un rapporto organico dell’Europa con l’America Latina attraverso uno dei principali Paesi fondatori della CEE. Corollario di quella visione e di quella scelta di fondo fu il disegno di un’organizzazione non settoriale, bensì aperta a temi e attività di collaborazione suscettibili di evolversi al passo dei mutamenti della realtà internazionale. La storia dei primi quarant’anni dell’IILA è segnata da questa capacità di evoluzione e di adattamento al mutare delle relazioni internazionali e di sensibilità verso domande di dialogo con l’Italia e con l’Europa dei Paesi latino americani. Come conseguenza il campo di attività dell’IILA nel corso degli anni muta e si amplia sulla base di nuovi impulsi e di nuove priorità degli Stati membri.
Accanto alle caratteristiche iniziali di centro di conoscenza e documentazione e di luogo di incontro e dibattito, che pur giustamente rimangono prioritarie, l’IILA sviluppa negli anni una consolidata azione a favore della conoscenza del patrimonio culturale dell’America Latina e di promozione e di presentazione in Italia ed in Europa delle espressioni contemporanee della creatività e dell’arte dei suoi Paesi. Il suo ruolo nel portare all’attenzione della Biennale di Venezia e di altre prestigiose occasioni di incontro l’arte e l’architettura latino americane, è ormai un capitale che vanta vari decenni di continua crescita.
Su altri versanti, quello dei rapporti economici e della collaborazione scientifica e tecnologica, poco a poco si sviluppa un’azione programmatica non duplicativa di quella svolta dalle istituzioni nazionali bensì sovente innovativa negli strumenti e nelle formule. Da ultimo, in anni più recenti, l’IILA, con il sostegno della Cooperazione italiana, ha intessuto un dinamico rapporto di cooperazione con i Paesi latino americani in aree innovative e di grande interesse, quali la protezione e valorizzazione dei beni culturali, lo sviluppo delle risorse umane ed il ruolo sociale delle piccole e medie imprese.
In altra parte della pubblicazione vengono presentate in modo sintetico le principali iniziative nelle varie aree di attività dell’Organizzazione. Ad essa si rinvia perché nell’economia di una breve introduzione giova piuttosto fermare lo sguardo su compiti e priorità per il futuro: compiti e priorità che non possono essere disgiunti dal nuovo panorama di crescita economica, sociale e culturale che contraddistingue i Paesi dell’America Latina negli anni a cavallo del nuovo millennio.
Gli ultimi anni sembrano infatti segnare per la maggior parte dell’America Latina l’abbandono delle scorciatoie utopistiche, la fine dell’idolatria di paradigmi importati, siano essi vetero-marxisti o neo liberali, a favore di una presa di coscienza pragmatica e positiva sul come affrontare le sfide della crescita e dell’equità sociale. Si mettono da parte i sogni di soluzioni miracolose ma impossibili a favore di uno sviluppo possibile e socialmente più giusto. Al tempo stesso economia e società dei Paesi latino americani, che in molti casi erano rimaste per lungo tempo isolate e protezioniste, partecipano sempre più con crescente dinamismo alle aperture positive dell’economia, del commercio e della informazione mondiali.
Questa America Latina in movimento verso il futuro poco la si conosce in Europa e in Italia. Continuano a prevalere gli stereotipi del passato. Ecco un ruolo centrale per il futuro lavoro dell’IILA, che potrà affiancarsi anche all’opera già iniziata in tal senso dalla nuova importante realtà costituita dai Rappresentanti delle collettività italiane in America Latina, eletti nel Parlamento italiano. Spiegare e far conoscere l’America Latina di oggi, proiettata verso il futuro, significherà anche far comprendere meglio le positive potenzialità della crescente dimensione dell’emigrazione latino americana in Italia.
Promuovere la conoscenza degli sviluppi politici, economici, sociali e culturali dei Paesi dell’America Latina è d’altronde propedeutico ad un ruolo ancora più significativo per l’IILA del futuro: quello di contribuire a facilitare rapporti e intese che diano sostanza alle opportunità di collaborazione che una insufficiente attenzione italiana ed europea verso i positivi processi in atto in America Latina non ha finora permesso di cogliere appieno. Sono molti infatti i segnali che indicano come l’Italia e l’Europa intendano correggere un eccesso di strabismo verso Est che, per pur comprensibili ragioni storiche, ha segnato gli ultimi tre lustri della politica del vecchio Continente, e siano ora desiderose di rafforzare concretamente il dialogo con quell’altro grande Occidente che è l’America Latina.
È importante notare che su queste nuove opportunità di collaborazione cresce una sempre più forte convergenza dell’Italia, Paese ospite dell’IILA, e di tutti i suoi altri Paesi membri. Dunque un programma ambizioso per il futuro. Ma che rischierebbe di rimanere irrealistico se l’IILA non riprendesse in pieno e non facesse tesoro del messaggio dei suoi fondatori: quello di operare come uno strumento di dialogo e di collaborazione non solo tra Italia e America Latina, ma anche attraverso l’Italia, tra tutta l’Europa, oggi con ventisette Paesi, e l’America Latina. L’intuizione di Amintore Fanfani e dei leaders dell’America Latina che vollero creare l’IILA come ponte tra Europa e America Latina è ancora più pregnante oggi che quarant’anni fa. Ecco perché l’Istituto Italo-Latino Americano, come ha già iniziato a fare, dovrà sempre più impegnarsi assieme alle istituzioni di altri Paesi europei e dell’America Latina nello sviluppare e rendere davvero concreto quel dialogo euro-latino americano che ha trovato nei temi dell’integrazione e della coesione sociale, oltre che nei rapporti economici e culturali, il cuore del futuro delle relazioni transatlantiche.
Paolo Bruni
Ambasciatore d’Italia
Segretario Generale dell’IILA