Presentazione libro “Haiti. Dodici racconti e un Paese”, 12 gennaio 2011
Presentazione libro Haiti. Dodici racconti e un Paese
Teatro India – 12 gennaio 2011
Interventi di: Géri Benoit, Ambasciatrice di Haiti; Giuliano Compagno
Assessorato alle Politiche Culturali Comune di Roma; Louis-Philippe Dalembert, Curatore del libro; Stefano Gallerani, critico letterario; Carl Benny Raymond; Addetto Culturale Ambasciata di Haiti. Moderatore:
Giusy Cinardi, Edizioni Fahrenheit 451.
Letture dell’attrice Michela Andreozzi. Omaggio musicale degli Estalegal.
L’antologia Haiti. Dodici racconti e un Paese è il secondo volume della collana Narramérica, viaggio nell’universo narrativo e linguistico dell’America Latina voluto dall’IILA (Istituto Italo-Latino Americano) ed iniziato nel 2009 con la pubblicazione de L’immaginazione eccentrica. 15 racconti e 2 leggende del Centro America.
L’esplorazione iniziata lo scorso anno con lo spagnolo del Centro America prosegue questa volta guidata dalle suggestioni dettate dalla polifonia di voci che caratterizza Haiti, dove il francese, il creolo e l’inglese intessono la complessa identità culturale non solo del Paese ma anche delle forti comunità di emigrati haitiani all’estero.
Gli osservatori stranieri sono sempre sorpresi dallo scarto tra la povertà economica di Haiti e la grande ricchezza della sua letteratura, tradotta e studiata un po’ ovunque nel mondo. Il numero considerevole di scrittori diventa un rompicapo per chiunque si lanci nella realizzazione di un’antologia della letteratura haitiana contemporanea. Ciò che vogliamo è fornire una panoramica di questa letteratura attraverso un genere, il racconto, che ha il merito, forse più di una poesia o un estratto di romanzo, di offrire uno scorcio più ampio dell’universo e del talento di un autore.
Allo stesso modo, vi si troveranno delle tematiche ricorrenti provenienti dalla tradizione letteraria haitiana: la denuncia dell’ingiustizia sociale, il malgoverno, la migrazione… Ma questi racconti non rinunciano comunque a esplorare nuovi orizzonti estetici e tematici, a toccare altre rive, in una lingua, che sia il francese, il creolo o l’inglese, decisamente moderna. Essi costituiscono inoltre una magnifica porta d’accesso all’universo haitiano, completamente diversa rispetto alle poche immagini alle quali i media occidentali, la televisione per prima, hanno abituato il loro pubblico. E una volta varcata quella porta si entra in un universo di straordinaria ricchezza, molto più complesso, e soprattutto di rara bellezza.