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Colegio Santa Clara: al via il primo corso di formazione su restauro e riabilitazione di edifici storici


Sono passati poco più di quattro mesi dall’inaugurazione dell’Aula Magna del Colegio de Santa Clara. In quel 29 aprile, nel quadro del Mese dell’Europa 2025, autorità cubane e internazionali, aprivano orgogliose le porte dell’antico Convento, dopo anni di lavori di ristrutturazione e restauro, che hanno restituito il complesso alla sua bellezza originale. L’Unione Europea, l’UNESCO, la Cooperazione italiana e l’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA) sono stati i principali partner della Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana (OHCH) in questo restauro.

Queste stesse istituzioni sono oggi protagoniste della nuova fase che vede l’edificio Colegio Santa Clara convertirsi in un centro per la Formación en las Artes y los Oficios de la Restauración de Cuba y el Caribe de la Oficina del Historiador de la Ciudad. In continuità con le attività formative previste dal progetto “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara”, promosso dalla Cooperazione italiana (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale – MAECI, Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS) e implementato dall’Organizzazione Italo-Latinoamericana (IILA) sempre affianco alla Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana, è stato inaugurato ieri il primo corso presenziale del Colegio Santa Clara, un corso di formazione di tre settimane su temi di restauro e riabilitazione di edifici storici, utilizzo di nuove tecnologie ed economie creative. L’iniziativa conta con la docenza di professori ed esperti di rinomate università e centri di ricerca italiani quali Sapienza università di Roma, Politecnico di Torino e Istituto Centrale per il Restauro.

Il corso si articola in tre settimane di didattica frontale, per un gruppo di 25 professionisti cubani, costituito da specialisti, professori, architetti e ingegneri vincolati al Colegio de Santa Clara, nonché alle seguenti istituzioni cubane: la Direzione della Cooperazione Internazionale e l’Unità di Bilancio degli Investimenti dell’OHCH, il Piano Regolatore (l’ente incaricato di garantire lo sviluppo integrale della Zona Prioritaria per la Conservazione), la Società di Progetto RESTAURA, il Collegio Universitario San Gerónimo dell’Avana e la Scuola Laboratorio Gaspar Melchor de Jovellanos.

Nella prima settimana, il corso sarà tenuto da Donatella Fiorani, docente di restauro dei monumenti presso l’Università La Sapienza di Roma, e Maria Elena Corrado, responsabile del Servizio «Beni Architettonici» dell’Istituto Centrale per il Restauro, affiliato al Ministero dei Beni Culturali italiano. Le lezioni si concentreranno su rischio di perdita del patrimonio architettonico e la sua gestione, restauro e digitalizzazione, energie rinnovabili e sostenibilità nel recupero e restauro architettonico. La seconda settimana di formazione sarà guidata dai docenti del Politecnico di Torino, i professori Andrea Manuello Bertetto e Paolo Piantanida e la ricercatrice Erika Lenticchia, del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica. Le sessioni si concentreranno su diagnosi e supervisione strutturale degli edifici storici, procedure di consolidamento e materiali non convenzionali per la salvaguardia del patrimonio storico, e aspetti dell’innovazione tecnologica nel sistema costruttivo e nel suo restauro. Il ciclo di sessioni si concluderà con la docenza dell’architetto Augusto Chiaia, Coordinatore Generale del Programma Santa Clara per l’IILA, ​​con lezioni incentrate sul rapporto tra design industriale e conservazione del patrimonio, incubatori d’impresa ed economie creative.

La cerimonia di chiusura del corso segnerà anche la conclusione del progetto di cooperazione “Collegio Santa Clara. Restauro e valorizzazione del complesso monumentale dell’ex convento di Santa Clara” e vedrà la partecipazione di autorità italiane e cubane. Questo progetto, insieme agli sforzi di altri attori internazionali, contribuisce al sogno a lungo coltivato da Eusebio Leal: trasformare questo antico convento in uno spazio dedicato al sapere, all’arte e alla conservazione dell’anima architettonica dell’Avana.