Annunciati i finalisti della seconda edizione del Premio IESS per il romanzo d’esordio latinoamericano under 35. ottobre 2024
IILA • ENERGHEIA • SUR • SCUOLA DEL LIBRO
INSIEME PER SOSTENERE OPERE PRIME DA TRADURRE IN ITALIANO
L’IILA – Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana, Energheia – Associazione Culturale Matera, Edizioni SUR e Scuola del libro annunciano i finalisti del PREMIO IESS PRIMO ROMANZO LATINOAMERICANO. Dopo un’attenta e accurata selezione, il comitato lettori del Premio IESS ha individuato, tra le opere candidate, le quattro finaliste:
No son vacaciones di Olivia Gallo (Argentina)
Carnada di Eugenia Ladra (Uruguay)
Que pase algo pronto di Agustina Espasandín (Argentina)
Triste não é ao certo a palavra di Gabriel Abreu (Brasile)
Il vincitore verrà annunciato il 13 gennaio 2025
La seconda edizione del premio ha visto una notevole partecipazione di esordienti dai diversi Paesi dell’America Latina. Il Premio, si ricorda, è rivolto ad autrici e autori under 35 anni provenienti dai 20 Paesi latinoamericani membri dell’IILA, con l’obiettivo di individuare giovani scrittrici o scrittori che abbiano pubblicato, nell’arco dell’anno in corso, un romanzo, non ancora tradotto, né pubblicato in Italia.
Da oggi, le quattro opere finaliste sono al vaglio di una giuria di qualità composta dalla scrittrice Yuliana Ortiz Ruano, vincitrice della prima edizione del premio, dalle traduttrici Francesca Lazzarato e Gina Maneri, dai docenti di letteratura ispanoamericana Stefano Tedeschi dell’Università Sapienza di Roma e Gabriele Bizzarri dell’Università degli Studi di Padova e dal docente di letteratura portoghese e brasiliana Luca Bacchini, dell’Università Sapienza di Roma.
I giurati, entro il 13 gennaio, indicheranno l’opera che si aggiudicherà il primo premio.
All’opera vincitrice verranno riconosciuti:
- un contratto di edizione da parte di SUR;
- un anticipo di 5.000,00 (cinquemila) euro concesso dall’IILA;
- la traduzione in italiano da parte di un traduttore o traduttrice individuati dalla Scuola del Libro;
- le revisione della traduzione, pubblicazione, distribuzione, promozione da parte di SUR;
- il viaggio in Italia per partecipare alla cerimonia di premiazione.
Sinossi e biografie
No son vacaciones
Catalina, una giovane donna abituata alle geometrie urbane, è sopraffatta da un’inquietudine: la vita in città e i limiti imposti dal suo passato che la soffocano. Decide di fare un viaggio verso sud e di visitare la casa d’infanzia del suo fidanzato, Juan, con l’obiettivo di progettare lì una nuova vita insieme. Ma il paesaggio che si espande davanti a lei, le persone che incontra e i cambiamenti nella loro relazione destabilizzeranno aspetti della sua vita che credeva risolti e le faranno percorrere strade prima non battute, che la porteranno a rivedere il suo presente, il suo passato e il suo futuro in uno spazio di inaspettata bellezza e ostilità.
Olivia Gallo (Buenos Aires, 1995) è una scrittrice. È stata finalista della selezione “Best Young Spanish Writers” di Granta nel 2021. I suoi primi lavori pubblicati sono stati la raccolta di racconti Las chicas no lloran (Tenemos las máquinas, 2019; Alpha Decay, 2022). Nel 2023 ha pubblicato il suo primo romanzo, No son vacaciones (Blatt & Ríos, 2023), che sarà tradotto in portoghese.
Carnada
Non sono i branchi di cani, non è il verso costante degli insetti, né l’umidità che appesantisce il petto o le navi da carico in attesa sul fiume viscoso: ciò che conta, a Paso Chico, è ciò che non viene nominato. La violenza che si annida e sembra essere qualcos’altro. Carnada racconta l’estate in cui Marga e Recio si incontrano, quando lei ha appena compiuto tredici anni e lui, come un’apparizione, arriva in questo villaggio isolato e fangoso, abitato da pescatori, senza dire né da dove viene né perché sia lì. Sarà il particolare legame che si instaura, sommato alle dinamiche contorte di chi vive a Paso Chico, a svelare la sordidezza che ricopre queste terre e che nessuno sembra vedere.
Eugenia Ladra (Uruguay, 1992) ha ottenuto il Master in Creación Literaria presso la Universidad Pompeu Fabra di Barcellona. Nel 2019 ha co-fondato la casa editrice indipendente Fardo dove, tra gli altri titoli, ha curato l’antologia di poesia lesbica Devotas. Ha collaborato con riviste letterarie in Uruguay, Bolivia e Spagna. Ha pubblicato le raccolte di racconti La naturaleza de la muerte e El espacio podría sonar así (Fardo, rispettivamente 2019 e 2020). Fa parte dell’antologia Nuevas emergencias (Candaya, 2023). Carnada, il suo primo romanzo, sarà pubblicato alla fine del 2024.
Que pase algo pronto
Cosa faremmo del nostro tempo se lo avessimo tutto per noi? La protagonista di questo romanzo decide di risparmiare abbastanza soldi per lasciare il suo lavoro nell’industria audiovisiva e smettere. Ha 32 anni. Vive in un quartiere di Buenos Aires con il suo cane Rio in una casa in affitto troppo grande per lei. Ama la pioggia, guardare documentari e il fatto che i giorni, e persino i momenti, non si ripetano. Non ha progetti di realizzazione personale, ma ha un’ambizione: vivere una vita piena, e forse il modo per ottenerla è attraverso la lentezza, la curiosità e l’osservazione. Quello che all’inizio sembra un esperimento introspettivo e un po’ individualista diventa, nel corso dei mesi, la costruzione di una rete di legami affettivi e solidali: l’amicizia con un becchino del vicino cimitero; la relazione con una coppia di vicini in pensione; l’inizio di una storia d’amore con una ragazza mentre ricompare un vecchio amico che ospita; l’osservazione ogni pomeriggio degli uccelli che visitano il suo terrazzo; il ripensamento di una nuova economia di sussistenza; l’io come mezzo per aprire le braccia al mondo.
Agustina Espasandín (Buenos Aires, 1992). Si è laureata in Artes de la Escritura presso la Universidad Nacional de las Artes. È sceneggiatrice cinematografica e televisiva e coordina laboratori di lettura e scrittura. Ha pubblicato Realism is a thing (Cuentos María Susana, 2019). Que pase algo pronto è il suo primo romanzo.
Triste não é ao certo a palavra
Un mosaico che va oltre la forma narrativa per costruire un ritratto delicato ma feroce dell’eredità, della memoria e dell’amore nel rapporto tra madre e figlio. Un diario, centinaia di fotografie e sessantotto lettere sono tutto ciò che G. possiede della madre, oltre ai ricordi di un passato condiviso. La scatola di cartone che contiene tutti questi elementi racchiude anche le aspettative e le ansie di un figlio che cerca di costruire la propria identità e di recuperare il contatto che è stato assente. Partendo alla ricerca di questa donna – chi era prima della maternità, la madre che è nata con lui, i misteri dell’individualità – G. sfoglia foglietti di medicinali, diagnosi mediche, carte astrali, scrive lettere, e-mail, si interroga. E conclude: “Ti scrivo e ti mando questa lettera per cercare di trovare la tua voce nella mia”. In questo romanzo d’esordio sensibile e audace, Gabriel Abreu mette insieme un puzzle emotivo di documenti, affetti e ricordi che solo un figlio sul punto di perdere la madre può avere.
Gabriel Abreu (Rio de Janeiro, 1993) è scrittore e artista multidisciplinare, laureato in Literatura, Arte e Pensamento Contemporâneo alla PUCRio e al Programa de Formação da Escola de Artes Visuais di Parque Lage. È uno dei direttori artistici di Brecha, una struttura per la creazione e la ricerca continua nelle arti che riunisce artisti e non artisti di vari settori per ricercare metodologie, processi creativi ed esperienze di formazione. Nel 2022 ha partecipato alla pubblicazione dell’antologia di racconti Ninguém nunca sabe, e invitato alla prima edizione della esidência Artística Interdisciplinar e Festival “ONSITE”, a Berlino. Ha partecipato alla mostra “Formação e Deformação” (2018) all’EAV Parque Lage, dove ha esposto il lavoro Prefiro Rir, dal quale nasce il suo primo romanzo Triste não é ao certo a palavra (Companhia das Letras nel 2023).
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