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56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia: “VOCES INDÍGENAS”, quando la voce è l’anima di un popolo. 9 maggio – 22 novembre 2015


Foto biennale 2015

José Quispe, del grupo étnico Huachipaire, en una ceremonia de invocación a los deidades tutelares, Perú
Foto: José Huamán 

logo 56-biennale venezia  

COMUNICATO STAMPA

 Padiglione America Latina-IILA (Istituto Italo-Latino Americano)
alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
“VOCES INDÍGENAS”, quando la voce è l’anima di un popolo
9 maggio – 22 novembre 2015
Isolotto dell’Arsenale, Venezia
Inaugurazione: Venerdì 8 maggio 2015, ore 12.00
 

L’IILA-Istituto Italo-Latino Americano è presente da ormai 43 anni all’Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia con il proprio Padiglione dedicato all’America Latina, realizzato in collaborazione con le Ambasciate dei Paesi latinoamericani membri e, come partner istituzionale, il Goethe Institut.

 

Nell’edizione 2015 del Padiglione, che si è inaugurato venerdì 8 maggio alle ore 12.00 nello spazio dell’Isolotto dell’Arsenale, l’IILA propone una grande installazione sonora realizzata grazie al lavoro di artisti provenienti dai Paesi latinoamericani membri dell’Istituto.

 

Gli antichi idiomi sono riuniti in quella che può essere considerata una Casa Comune dell’Arte, grazie all’attenzione artistica del Curatore Alfons Hug e del Curatore aggiunto Alberto Saraiva, nonché alla cura organizzativa del Commissario Sylvia Irrazábal, Segretario Culturale dell’IILA. Essi sono infatti testimonianza di come, anche nel campo culturale, oltre quello politico, scientifico ed economico, esista una disposizione al dialogo, all’incontro e al confronto nel rispetto reciproco e nella valorizzazione del pluralismo culturale.

 

Tema prescelto per il Padiglione America Latina-IILA alla Biennale Arte 2015 è quello delle “Voci indigene”: tale suggestiva tematica evoca la riappropriazione del patrimonio genetico-culturale originario attraverso l’ascolto delle radici profonde alle quali si vuole dare voce, spazio, diritto di espressione. Voci mai taciute che vogliono farsi sentire attraverso i secoli, raccontando la loro storia per testimoniarne la vitalità di usi, tradizioni, leggende, magie e valori nati dalla propria terra, attraverso una installazione sonora tesa a valorizzare una pluralità di espressioni di linguaggi di comunità locali e gruppi etnici autoctoni.

 

Il Padiglione America Latina-IILA vuole dunque essere luogo di quest’ascolto, cassa di risonanza che ci parla dei diritti della natura, del legame con la terra genitrice, dell’armonia tra le genti, di una sorta di antica innocenza mai perduta, temi cari al grande esploratore e naturalista tedesco Alexander von Humboldt  che ci ha raccontato di quel suo famoso pappagallo che gli permise di ascoltare suoni e articolazioni fonetiche di gruppi etnici estinti o in via di estinzione del tesoro linguistico originario latinoamericano

                                                                                                                                                         

Così Alfons Hug ci ricorda che le voci amerinde non sono lingue morte ma al contrario un tesoro genetico-culturale vivo da riscoprire. La polifonia di idiomi, che si fondono in un unico messaggio raffinato e potente, approda a Venezia proponendo percorsi di lettura originali che si impongono con fierezza alla nostra attenzione e comprensione.

 

Nel Padiglione America Latina-IILA espongono i seguenti artisti latinoamericani: Sofia Medici e Laura Kalauz (Argentina), Sonia Falcone e José Laura Yapita (Stato Plurinazionale di Bolivia), Adriana Barreto (Brasile), Paulo Nazareth (Brasile), Rainer Krause (Cile), León David Cobo, María Cristina Rincón e Claudia Rodríguez (Colombia), Priscilla Monge (Costa Rica), Fabiano Kueva (Ecuador), Mauricio Kabistan (El Salvador), Sandra Monterroso (Guatemala), Barbara Prézeau Stephenson (Haiti), Leonardo González (Honduras), Humberto Vélez (Panama), Raúl Quintanilla (Nicaragua), Erika Meza e Javier López (Paraguay), José Huamán Turpo (Perù), Gustavo Tabares (Uruguay), accompagnati dalla special guest Ellen Slegers (partecipazione speciale, artista tedesca legata all’America Latina).

 

scheda tecnica

Voces indígenas

Padiglione America Latina – IILA (Istituto Italo-Latino Americano)
alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia

Commissario: Sylvia Irrazábal
Curatore: Alfons Hug
Curatore aggiunto: Alberto Saraiva
Progetto di Allestimento: Paola Pisanelli Nero

9 maggio – 22 novembre 2015
Isolotto, Arsenale 30122 Venezia

Venerdì 8 maggio 2015:
Ore 12.00: Inaugurazione

Ore 12.00: Performance delegata da Humberto Vélez (Panama) Miss Education, 2013 – 2015
Courtesy: l’artista

Per maggiori informazioni

Segreteria Culturale IILA
Tel: +39 0668492.225/246; e-mail: s.culturale@iila.org

Ufficio Stampa IILA
Francesco Accolla: cellulare: +39 349 2364924; tel. (ufficio): +39 0668492.223; e-mail: gf.accolla@iila.org
Esperanza Anzola: cellulare: +39 340 7213593; tel. (ufficio): +39 06 68492.210; e-mail: stampa@iila.org
Loredana Riccardo: cellulare + 39 338 5410521; tel. (ufficio): +39 06 68492.219; e-mail: l.riccardo@iila.org

      

 

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VOCES INDIGENAS

PADIGLIONE AMERICA LATINA-IILA (Istituto Italo-Latino Americano)

      alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia

9 maggio – 22 novembre 2015

Isolotto dell’Arsenale, Venezia

Inaugurazione: Venerdì 8 maggio 2015, ore 12.00

 

Venerdì 8 maggio 2015, ore 12.00
Padiglione America Latina-IILA, Isolotto dell’Arsenale

Humberto Vélez (Panama)
Miss Education, 2013 – 2015
Performance
Courtesy: l’artista

Per la prima volta nella storia, un concorso di bellezza e le sue candidate partecipano attivamente alla creazione di un’opera d’arte. Miss Education era nato inizialmente come azione artistica da svolgere durante il concorso “Miss Panama”, concepito in modo specifico per Luis Camnitzer, artista, pedagogo e critico di chiara fama, da presentare durante il forum internazionale “VISITING MINDS. Pedagogía radical: El arte como educación”, realizzato a Città del Panama a maggio del 2013.

Con Miss Education, Humberto Vélez ha voluto affrontare pregiudizi artistici e intellettuali, esplorando gli stereotipi sull’arte, l’educazione e la bellezza e la loro proiezione nei confronti dei mezzi di comunicazione e della cultura popolare. Vélez ha lanciato una sfida, in maniera non sarcastica seppur divertente, mescolando situazioni e atteggiamenti del sofisticato mondo dell’arte con un concorso di bellezza di gran impatto popolare e mediatico. A questo scopo, Luis Camnitzer ha ricoperto il ruolo di presidente della giuria di “Miss Panama” e ha eletto una nuova “reginetta”: Miss Education.