L’IILA aderisce alla Settimana Mondiale dello Spazio con il seminario “L’interazione tra vita e cambiamento climatico. Il contributo della scienza spaziale”. 10 ottobre 2024
Con il seminario “L’interazione tra vita e cambiamento climatico. Il contributo della scienza spaziale” l’IILA ha aderito alla “Settimana Mondiale dello Spazio” (World Space Week), indetta dall’Assemblea Generale dell’ONU ogni anno dal 4 al 10 ottobre per celebrare il contributo delle tecnologie spaziali al progresso dell’umanità.
Nell’introdurre i lavori la Segretario Generale dell’IILA Antonella Cavallari ha sottolineato la pervasività delle tecnologie e delle attività spaziali in moltissimi aspetti della quotidianità di ognuno. Ha inoltre sottolineato come “collaborare con i paesi dell’America Latina in questo settore sia estremamente importante perché attraverso questo tipo di collaborazione è possibile contribuire al miglioramento della vita sulla terra.”
L’incontro si è articolato in tre panel moderati dalla Segretario Tecnico-Scientifica IILA, Tatiana Ribeiro Viana. Nella prima sessione dedicata al tema “Più osserviamo la terra, più la capiamo”, il responsabile del programma “Innovation for Downstream Preparation for Science” dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Deodato Tapete, ha offerto un quadro esaustivo delle attività di ASI in campo climatico come la “Climate change initiative” che offre osservazioni di più satelliti per stimare 27 delle 38 variabili climatiche esistenti e l’iniziativa polar space task group – Costellazione COSMO SKYMED, la quale offre continue osservazioni delle calotte polari. Marco Brancati, Senior Vice President, Research, Digital & Innovation – Telespazio nella sua presentazione “L’importanza dei satelliti come strumento per comprendere la crisi climatica in atto”, ha messo in luce il ruolo rilevante dei satelliti nell’osservazione della Terra, i quali forniscono una quantità di dati crescente che, grazie a tecniche di processamento sempre più sofisticate, offrono informazioni più dettagliate per far fronte all’emergenza climatica.
Nella seconda sessione “l’interazione tra vita e clima”, sono intervenuti: Emanuele Buratti, Coordinatore Scientifico dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) e il professore dell’Università degli studi di Trieste, Piero Giulianini, approfondendo il tema delle scienze della vita, alleate nella lotta contro i danni ambientali e i cambiamenti climatici. Fattori come la deforestazione e l’inquinamento ha sottolineato il dottor Giulianini hanno accelerato il tasso di estinzione delle specie. Le tecnologie scientifiche tuttavia apre tuttavia nuove strade per la scoperta e la classificazione delle specie.
All’ultimo panel “Le politiche ambientali di oggi e di domani”, hanno partecipato Ramón Pichs – Madruga, Vicepresidente del Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico – IPCC (Cuba) e Paolo Gessini, Direzione Intelligence Strategica e Nuove Imprese dell’Agenzia Spaziale Brasiliana (AEB). Sono stati condivisi con il pubblico i risultati contenuti nel sesto rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) completato nel 2023 e l’esperienza della 5ª edizione dello Space Economy Leaders Meeting (5º SELM) tenutasi in Brasile a settembre 2024.
Alla conferenza hanno assistito 32 persone da remoto provenienti da Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Italia, Messico, Venezuela e 30 presenti in sala.
In occasione del seminario si è inaugurata la mostra “SKY EYE” del fotografo Francesco Vigliotti, un’esposizione che illustra l’impatto sul paesaggio italiano e latinoamericano del cambiamento climatico e l’apporto delle tecnologie satellitari al monitoraggio di tale cambiamento.