L’Alleanza del Pacifico avanza verso la mobilità regionale per motivi di lavoro a partire dalle conclusioni di uno studio realizzato da Eurosocial
I Presidenti della Repubblica del Cile, della Colombia, del Messico e del Perù nella Dichiarazione finale del vertice dell’Alleanza del Pacifico stabiliscono di proseguire nel cammino intrapreso per rendere operativo un sistema comune ai 4 paesi per il riconoscimento delle competenze professionali
L’11 dicembre 2020, durante il XV° vertice dell’Alleanza del Pacifico celebrato a Santiago del Cile, i Presidenti della Colombia, del Perù, del Messico e del Cile, hanno espresso nella Dichiarazione finale la loro soddisfazione“per l’adozione di una Dichiarazione Congiunta riguardante una Associazione tra gli Stati Membri dell’Alleanza del Pacifico e l’Unione Europea […] che ha permesso di condividere esperienze sulla riattivazione dell’economia di fronte al COVID-19, soprattutto su temi come il digitale, l’economia circolare, il turismo e i sistemi di certificazione di competenze”. Riguardo a quest’ultimo tema, la certificazione di competenze professionali, l’allegato II della Dichiarazione di Santiago dà al Gruppo Tecnico sul Lavoro della Alleanza il mandato di “lavorare a stretto contatto con le istituzioni nazionali di certificazione delle competenze professionali per definire il sistema operativo per l’omologazione dei certificati che queste rilasciano, in base alle conclusioni dello studio realizzato dopo il mandato di Lima”.
Lo studio comparativo dei sistemi di certificazione delle competenze dei 4 paesi realizzato con l’aiuto di Eurosocial rappresenta un momento culminante in questo processo. Lo studio, che è stato presentato il primo di dicembre durante un evento cui hanno partecipato autorità dei paesi dell’Alleanza del Pacifico e dell’Unione Europea, è il risultato del lavoro di un equipe di esperte del programma Eurosocial e della Rete di Esperti del Gruppo Tecnico sul Lavoro dell’Alleanza, composto dai rappresentanti del Consiglio Nazionale per la Normalizzazione e la Certificazione delle Competenze-CONOCER del Messico, del Servizio Nazionale per l’Apprendistato-SENA della Colombia, del Ministero del Lavoro del Perù e del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze Professionali del Cile-ChileValora.
Lo studio è stato fatto per rispondere a un precedente mandato presidenziale (Dichiarazione di Lima, 6 luglio 2019) che indicava la necessità di “elaborare uno studio comparativo dei sistemi di verificazione e certificazione delle competenze dei paesi dell’Alleanza del Pacifico, come primo passo di un itinerario che permetta di omologare i rispettivi sistemi di certificazione”. Quando si parla di valutazione e certificazione delle competenze professionali si fa riferimento al riconoscimento pubblico e formale che si rilascia a una persona dopo che abbia dimostrato, attraverso un procedimento di validazione documentato, che possiede le competenze per realizzare una attività lavorativa che già è stata descritta e standardizzata come norma di competenza, secondo le indicazioni del settore produttivo, e senza importare né dove né come è stata ottenuta.
Questa iniziativa contribuisce con uno degli obbiettivi principali dell’Alleanza di permettere la libera circolazione delle persone, come stabilisce l’articolo 3 dell’Accordo Quadro: costruire, con la partecipazione e il consenso di tutti, un’area di integrazione profonda per avanzare progressivamente verso la costruzione di un’area di libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone. La partecipazione di Eurosocial a questa importante iniziativa contribuisce a rafforzare la relazione di cooperazione tra l’Alleanza del Pacifico e l’Unione Europea, e proprio su un tema che è anche tra i principi fondanti dell’Unione, dove si è andati molto avanti per rendere più facile la mobilità regionale per motivi di lavoro grazie alla creazione di strumenti come il Marco Europeo delle Qualifiche, il classificatore di competenze, qualifiche e professioni-ESCO e la rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego-EURES, creata per facilitare la libera circolazione dei lavoratori. E si tratta di un tema ancor più rilevante oggi, per l’Unione Europea e per l’America Latina, quando il riconoscimento e la certificazione delle
competenze professionali è considerato uno degli strumenti più efficaci per l’inclusione della popolazione emigrante nei paesi di destinazione.