EUROFRONT: rafforzare cooperazione in materia di polizia di frontiera in America Latina
Moltiplicare gli accordi di cooperazione tra gli Stati in materia di polizia di frontiera e di equipe di investigazione congiunte, promuovere l’armonizzazione delle procedure operative tra le Forze di Sicurezza per uno scambio rapido ed efficiente di informazioni di intelligence tra le parti, creare database compatibili con i sistemi di scambio di informazioni di sicurezza digitalizzati per operare in tempo reale su reati complessi, semplificare i processi di controllo e ispezione binazionali, garantendo la continuità delle risorse finanziarie, umane e tecnologiche alle FFSS. Sono queste le principali raccomandazioni che i sette Paesi latinoamericani partner del Programma EUROFRONT per l’America Latina sono chiamati ad attuare congiuntamente per rafforzare la capacità di gestione integrata delle proprie frontiere e per coordinare azioni in grado di anticipare e neutralizzare i reati complessi, in particolare durante la crisi pandemica del Covid-19.
Tali linee di azione sono emerse nel corso del webinar che si è svolto ieri nell’ambito del Programma EUROFRONT, focalizzato su attività illecite, contrabbando e tratta di esseri umani durante la pandemia nelle quattro frontiere pilota (Triple Frontera tra Argentina, Brasile e Paraguay; Aguas Blancas -Bermejo tra Argentina e Bolivia; Rumichaca tra Colombia ed Ecuador e Desaguadero tra Perú e Bolivia). Il programma è gestito dall’IILA nella componente di armonizzazione normativa per una gestione integrata delle frontiere, ed è realizzato insieme a Fundación Internacional y para Iberoamérica (FIIAPP), Organizzazione Interazionale per le Migrazioni (OIM) con finanziamento dell’Unione Europea.
EUROFRONT ha sviluppato una piattaforma virtuale per censire le attività criminali che avvengono lungo i quattro confini monitorati dal Programma, i cui primi risultati hanno mostrato una sostanziosa crescita dei traffici illegali nel periodo immediatamente successivo alla chiusura delle frontiere a causa del Covid-19, in particolare per quanto riguarda droga, sigarette di contrabbando e denaro sporco. Il Direttore Esecutivo dell’IILA, Gianandrea Rossi, ha sottolineato che “la risposta alle attività di contrabbando alle frontiere non può che essere transnazionale e va affrontata attivando reali processi di cooperazione” annunciando che al webinar odierno “seguiranno altri che saranno dedicati specificamente a ciascuna delle frontiere pilota”. L’importanza di un progetto di cooperazione UE in grado di unire le esperienze europee e latinoamericane sul tema della protezione delle frontiere da contrabbando e tratta di migranti è stata sottolineata anche da Jorge de la Caballería, responsabile dell’Unità America Latina e Caribe de la Direzione Generale per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo dell’Unione Europea, da Inmaculada Zamora, Segretaria Generale di FIIAPP, da Baptiste Amieux, specialista in Gestione dell’Immigrazione e delle frontiere dell’OIM, e da José Antonio Cambronero, Direttore del Componente 1 di EUROFRONT.