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COVID19, EL PAcCTO presenta linee guida anti-contagio nei penitenziari latinoamericani


Censire strumenti attualmente a disposizione e capacità di risposta allo scoppio di un focolaio, formulare differenti scenari di rischio da basso ad alto e infine redigere protocolli d’intervento dell’emergenza adeguati a ciascuno scenario. E’ quanto prevedono le linee guida per la formulazione di un Piano di Contingenza a fronte dell’epidemia di Covid19 per le istituzioni penitenziarie, che i responsabili del Programma EL PAcCTO (Europa Latinoamérica Programa de Asistencia contra el Crimen Trasnacional Organizado) della Unione Europea, implementato da IILA per quanto concerne il sistema penitenziario, hanno illustrato ai Direttori delle amministrazioni penitenziarie di dieci Paesi latinoamericani nel webinar  “Riflessioni sulle modalità di articolazione tra le istituzioni penitenziarie e sulla salute nella gestione dell’emergenza”.

La guida, realizzata dagli esperti Nelson Rauda y Adriana Duràn, propone di individuare tre scenari possibili di rischio legato al coronavirus nei penitenziari: allerta verde (livello di contagio massimo del personale e della popolazione carceraria sotto al 10%), gialla (tra il 10 e il 20%) e rossa (sopra il 20%). In caso di scenario verde, le linee guida prevedono la predisposizione di un Protocollo di prevenzione e mitigazione, basato sulla predisposizione e sistemazione dello spazio fisico, della popolazione e delle risorse in mondo da aumentare il distanziamento, privilegiando ad esempio le misure alternative al carcere, strategie di sensibilizzazione e comunicazione all’interno dell’istituto, analisi delle misure normative straordinarie da attuare di concerto con la magistratura.

In caso di scenario ‘giallo’, si attua invece il Protocollo di prevenzione e risposta per la prevenzione del contagio, che aggiunge il rafforzamento delle misure di igiene, degli screening sui sintomi, sull’implementazione della distanza sociale e sulla riformulazione delle regole per le visite, privilegiando gli incontri telefonici e le comunicazioni virtuali. In caso di scenario ‘rosso’ invece si attua il Protocollo di risposta per il contenimento del contagio, che prevede quarantena e isolamento per tutti i contatti più stretti dei casi positivi al Covid19, implementazione delle misure di controllo clinico dei detenuti, sospensione dei trasferimenti, sospensione delle visite dei familiari, sanificazione costante di tutti gli ambienti. Il Piano di contingenza prevede anche attività di formazione del personale sanitario, di sicurezza e anche dei detenuti sulle norme basilari da rispettare per il contenimento della diffusione del virus.

La guida, presentata nel corso del webinar, è  frutto anche delle best practices italiane europee sulla gestione della pandemia nelle carceri per stimolare una riflessione sulla necessità di avere a disposizione dei piani di contingenza contro l’epidemia, che prevedano protocolli per una collaborazione tra le istituzioni penitenziarie e quelle della sanità nei paesi latino americani, che hanno dovuto affrontare come tutti il problema del contenimento della diffusione del Covid-19 tra i detenuti: quasi il 70 percento dei sistemi carcerari del continente ha rilasciato alcuni prigionieri al fine di alleviare il sovraffollamento carcerario, che in alcuni casi tocca il 300%, misure che però non sono state sufficienti a migliorare la situazione. Il Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) italiano, Roberto Tartaglia, ha riportato l’esperienza italiana insieme al responsabile Dap di Lazio, Abruzzo e Molise, Carmelo Cantone, e al responsabile per la Salute del centro di detenzione di Regina Coeli a Roma, sottolineando come “lo scambio transnazionale di esperienze e cooperazione risponde all’unica modalità operabile per prendere decisioni delicate per riportare gradualmente la normalità all’interno degli istituti penitenziari”.

Giovanni Tartaglia Polcini, coordinatore del componente penitenziario EL PAcCTO, ha concluso l’incontro spiegando che la guida si propone come strumento a disposizione dei paesi per predisporre protocolli specifici per una risposta immediata all’emergenza: “La sfida finora è stata altissima, perché il tema penitenziario era il più pericoloso nell’emergenza Covid, ma il sistema finora ha retto nonostante alcune problematiche iniziali”.